I contribuenti che hanno commesso degli errori nella dichiarazione dei redditi potranno risolvere il tutto versando 200 euro per ogni periodo di imposta che va dal 2013 al 2017. La maggioranza di governo, attraverso alcuni emendamenti al decreto legge fiscale, sta tentando di rendere un po’ più semplice la procedura attraverso la quale si possono sanare errori formali, anche se in realtà l’ultima modifica fa un passo indietro rispetto alla direzione che era stata intrapresa.
Prima di quest’ultimo emendamento, infatti, il testo prevedeva che i contribuenti dovessero pagare 150 euro per ogni periodo d’imposta su cui erano stati commessi errori formali in sede di dichiarazione dei redditi, e non 200 euro come è stato proposto in queste ore. Gli emendamenti al Dl fiscale puntano anche ad aumentare gli sconti per chi è in lite con il fisco e intende mettere la parola fine alla questione. L’obiettivo del governo, in questo caso, è quello di provare ad aumentare la platea di coloro i quali aderiranno alla sanatoria.
Ma a quanto ammontano questi sconti? Lo sconto, per chi ha vinto in primo grado, sale dal 50% al 60% della somma dovuta, il che significa che basterà pagare il 40% di quanto dovuto, senza interessi e sanzioni di sorta. Per chi ha perso il primo ma ha vinto in secondo grado, invece, lo sconto sale dall’80% all’85%, per cui sarà sufficiente pagare solamente il 15% dell’importo normalmente dovuto. Infine, per chi ha vinto tutti e due i gradi di giudizio ed è in attesa della sentenza della Cassazione, è previsto un versamento del 5% della somma dovuta (ovvero uno sconto del 95%).
Anche chi non è arrivato alle porte del Tribunale può aderire alla sanatoria: in questo caso va versato il 90% di quanto normalmente dovuto, godendo quindi di uno sconto del 10%. Sanzioni e interessi scompaiono in ogni caso.