Cercasi elettricisti e idraulici: in Italia nessuno vuol più fare lavori manuali

Il mercato del lavoro sta provando a ripartire dopo anni davvero duri, in cui hanno chiuso migliaia di imprese e in cui innumerevoli persone si sono ritrovate senza più un’occupazione. Tuttavia continuano ad esserci dei mestieri per i quali i lavoro ci sarebbe pure, ma per i quali, non si sa com’è, non si trovano candidati.

Sembra infatti che in Italia ci siano pochi idraulici ed elettricisti rispetto al fabbisogno. Ma non solo, perché l’elenco dei mestieri per i quali non è neppure prevista la laurea e per i quali ci sarebbe lavoro, è più lungo di quanto si pensi. A rivelarlo, l’Osservatorio dell’Agenzia per il lavoro e-work, che mostra in modo inequivocabile questa incredibile contraddizione italiana.

In Italia scarseggiano elettricisti e idraulici, ma anche cablatori, manutentori, periti elettrici ed elettrotecnici. In parole povere c’è carenza di professionisti che sappiano fare lavoro manuale, perché ormai si è radicata la convinzione che i mestieri artigiani siano mestieri quasi non meritevoli di attenzione proprio per il loro legame con il “fattore manualità”.

Paolo Ferrario, presidente e amministratore delegato di e-work, spiega: “Per molti giovani i mestieri artigiani non rappresentano professioni ambite perché c’è un retaggio culturale che collega i lavori ad alta manualità a un disvalore”. “Queste professioni, invece, sono in grado di assicurare sbocchi lavorativi certi e un alto grado di imprenditorialità”.

Un altro fattore strano è che neppure l’ottima retribuzione data da questi mestieri riesce a far presa sui giovani: la retribuzione media di questi professionisti va infatti dai 25.000 ai 40.000 euro, ma niente da fare. Anzi, c’è carenza anche di falegnami, installatori di infissi, cuochi, parrucchieri, sarti, pasticceri e panettieri.

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