Matteo Salvini ha sempre avuto una particolare attenzione verso la scarsa percentuale procreativa nelle famiglie italiane. Recentemente, in un’intervista, ha dichiarato che “senza figli un paese è destinato a morire. Per questo motivo, abbiamo creato un ministero della Famiglia. Il suo compito è quello di vigilare sulla fertilità, sugli asili nido e di implementare gli aiuti fiscali per le famiglie”.
In poche parole, il ministro ha di fatto annunciato il pacchetto di misure volte a sostenere la famiglia tradizionale, il quale contemplerà un piano nascite tramite l’offerta di asili gratis e taglio delle tasse per le mamme. “Quando il nostro mandato cesserà, sono certo che verremo ricordati per il numero di nascite in più piuttosto che per il debito pubblico” ha affermato Salvini.
Quello della crisi delle nascite è un problema che Salvini ha affrontato ancora prima di diventare ministro. Ritornano alla mente le parole del vicepremier: “Quello delle culle vuote è una scusa utilizzata dalla sinistra per giustificare l’immigrazione”.
Il ministero della Famiglia, voluto dal premier Giuseppe Conte e affidato a Lorenzo Fontana, in collaborazione con l’esecutivo lavorerà sulle misure contenute nel piano pro nascite:
Tutto ciò va ovviamente a confermare una linea dell’esecutivo che continua ad essere a trazione leghista, con l’idea predominante che l’unica vera famiglia da riconoscere e sostenere sia quella tradizionale. Il pericolo, infatti, è che queste misure verranno studiate proprio in maniera tale da evitare che possano in qualche modo riguardare le famiglie non convenzionali, come quelle omosessuali (che da questo governo hanno già ricevuto parecchie considerazioni negative, se non vere e proprie offese).