Flat tax, la Lega accelera: prime iniziative su partite Iva e start up

Dopo due mesi circa di governo, non è ancora chiaro se i grandi obiettivi sbandierati in campagna elettorale verranno portati a termine o meno. Da parte di Lega e Movimento 5 Stelle l’intenzione di accelerare c’è, ma il ministro dell’Economia Tria ha più volte cercato di porre un freno: di risorse disponibili per finanziare flat tax e reddito di cittadinanza non ce ne sono ancora.

Nonostante questo, però, la Lega continua ad insistere sulla sua proposta di riforma fiscale, spinta anche dal fatto che la prossima primavera gli italiani torneranno alle urne in vista delle elezioni europee (e quindi c’è bisogno di “portare a casa” un provvedimento shock prima di quel periodo, così da raggranellare quanti più voti possibili).

Riccardo Molinari, capogruppo alla Camera della Lega, ha così ribadito: “La rivoluzione fiscale che prende il nome di flat tax sta ufficialmente per partire. Nelle scorse ore è stata presentata la nostra proposta di legge che amplia il regime forfettario del 15% a tutte le partite Iva che guadagnano fino a 100mila euro. Per le start up, invece, l’aliquota prevista è del 5% per i primi 3 anni, estesa a 5 anni per gli under 35 e gli over 55″.

La volontà, quindi, è quella di ampliare la platea di coloro i quali beneficiano di tasse più basse in relazione alla loro attività, e il provvedimento su partite Iva e start up prenderebbe di fatto questa direzione. Tutto ciò, ha aggiunto Molinari, correrà di pari passo con la sburocratizzazione, “al fine di facilitare la vita di aziende e liberi professionisti”.

Il provvedimento, per quanto indubbiamente interessante, non ha comunque nulla a che vedere con la flat tax. Anzi, tornando a parlare di fasce di reddito e di aliquote differenziate a seconda di alcuni parametri, di fatto svuota il principio che sta dietro il progetto di riforma della tassa piatta.

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