Il governo a guida Lega-Movimento 5 Stelle continua a far parlare di sé, e non solo per il caso immigrazione che sta turbando i rapporti con l’Europa, ma anche per via della tanto chiacchierata riforma fiscale.
Difficile capire quali siano le intenzioni su questo fronte visto e considerato che le versioni cambiano di giorno in giorno, ma l’ultimo intervento fatto dal viceministro all’Economia Massimo Garavaglia potrebbe aiutarci a fare chiarezza una volta per tutte. Intervistato da Sky Tg24, Garavaglia ha detto che la flat tax partirà prima per le piccole e micro imprese, con interventi previsti anche sul regime forfettario, e che solo successivamente ci saranno le condizioni per poterne allargare l’applicazione alle famiglie.
“Credo si possa fare qualcosa già nel 2018, in particolare sul fronte imprese. Siamo al lavoro e mi auguro che da agosto potremo iniziare a fare qualcosa anche per quanto riguarda la pace fiscale, e allargare il sistema forfettario alle imprese che hanno fatturati ridotti. L’idea è quella di introdurre prima di tutto una flat tax per le partite iva”.
La cosa però continua a non rimanere limpidissima, perché in realtà un intervento in questa direzione sulle piccole partite iva è già stato fatto dai governi Renzi-Gentiloni con la riforma dell’Iri: se qualcosa da gennaio 2019 cambierà, in sostanza, sarà perché semplicemente verranno attuate norme già decise dai governi precedenti. Di questa dichiarazione fatta da Garavaglia, dunque, l’unica novità risulterebbe essere l’estensione del regime forfettario a una più ampia platea di soggetti.
Sul fronte pace fiscale, invece, Garavaglia ha detto: “Non è un condono”. E sul possibile aumento dell’Iva si è sentito di sbollentare gli animi: “Quando il Def arriverà in parlamento ne riparleremo, ma l’aumento dell’Iva verrà senz’altro scongiurato.”