Il prezzo del Bitcoin è nuovamente crollato a seguito di un attacco hacker che si è verificato in Corea del Sud. Proprio come accaduto a EtherDelta e a Tether, e similmente a quanto si è verificato con CoinCheck, anche la piattaforma sudcoreana Coinrail si è ritrovata a dover fare i conti con un pesante attacco informatico; attacco che ha portato il Bitcoin a scendere precipitosamente sotto la soglia dei $7.000.
E’ stata la stessa piattaforma ad ammettere l’intrusione di alcuni hacker all’interno del suo sistema, e come c’era da aspettarsi, questa dichiarazione non ha potuto far altro che gettare ombre e dubbi circa l’affidabilità non solo dell’exchange stesso, ma più in generale del trading in criptovalute.
I fatti sono tutto sommato semplici: nel fine settimana che ci siamo appena messi alle spalle, Coinrail, tramite Twitter, ha fatto sapere di aver subito un attacco hacker che è stato diretto in particolare verso la criptovaluta Pundi X, che è una delle più scambiate con il BTC.
Proprio per questo il Bitcoin, seppur non direttamente coinvolto, ha subito pesanti contraccolpi nella sua quotazione, che negli istanti immediatamente successivi alla diffusione della notizia è crollata a $6.647. In questo modo il cambio BTC/USD ha bruciato più del 50% del proprio valore dall’inizio dell’anno, mentre se si confronta la quotazione attuale con quella dello scorso dicembre si rileva una perdita ancora più consistente: il 65%.
Ad ogni modo non è solo la questione Bitcoin quella sulla quale investitori e analisti si stanno concentrando, perché anche altre criptomonete piuttosto importanti non stanno attraversando ore tranquille. Un po’ come Ethereum, che ha bruciato un altro 14%, o come Litecoin, che ha perso circa 11 punti percentuali ripiegando su quota $100. E ad appesantire il clima ci si mette un recente rapporto del Wall Street Journal, secondo cui potrebbe presto partire un’indagine volta a far chiarezza su una possibile manipolazione di prezzo fatta da 4 noti exchange come Bitstamp, Coinbase, itBit e Kraken.