Sul mercato esistono già diverse possibilità di ottenere prestiti per studenti, ma ultimamente si sta affacciando una nuova tipologie di prestito, senz’altro molto interessante ed inevitabilmente dai tratti meritocratici. Si tratta di finanziamenti che vengono concessi sempre a favore degli studenti e sempre per il pagamento delle tasse universitarie, ma che a differenza dei prestiti tradizionali si basano esclusivamente sulle probabilità di successo della carriera dello studente.
A dare vita a questa nuova forma di prestiti per studenti è stata la start up guidata da Pier Giorgio Bianchi e Paolo Laddomada, finora gli unici in Italia a parlare di finanziamenti legati alla carriera professionale.
La proposta che hanno avanzato con la loro start up Talents Venture è interessante e ricca di potenziale, ma al tempo stesso molto semplice nel funzionamento: questa start up aiuta banche e finanziarie ad erogare prestiti sulla base di un algoritmo che, a sua volta, incrocia dati di vario genere (come i risultati universitari e le prospettive occupazionali) per decretare il potenziale che lo studente ha in ambito professionale. Quanto più il punteggio è alto, e quindi quanto più lo studente ha buone prospettive di carriera, tanto più il finanziamento ottenibile è elevato.
Il ruolo della start up è quello di curare l’algoritmo dal quale esce fuori il punteggio, e di girarlo poi alle banche e alle società finanziarie (o ad altri tipi di investitori) che sono poi i soggetti deputati all’emissione del credito. L’ultima parola infatti spetterà comunque a loro.
Fatto sta che il finanziamento, nell’ottica di questo progetto, verrebbe poi ripagato dallo studente una volta che questo comincerà ad ottenere i primi stipendi, e la cosa interessante è che nel caso in cui il successo professionale non dovesse palesarsi, e l’algoritmo dovesse quindi “cannare” le previsioni, lo studente non sarebbe tenuto a restituire alcunché.