Tre miliardi di lire in eredità, ma non può cambiarli in euro: ecco perché

Il nonno venuto a mancare da poco gli ha lasciato in eredità la bellezza di tre miliardi di lire, che a conti fatti equivarrebbero a circa un milione e mezzo di euro. Peccato però che ormai è scaduto il tempo per poter effettuare il cambio valuta da lira ad euro, per cui, ad oggi, quell’eredità risulta essere nient’altro che carta straccia.

Proprio così: quei soldi trovati nella cassetta di sicurezza di una banca svizzera non valgono più niente. Protagonista di questa incredibile storia è Luigi C., funzionario di banca di 48 anni che ad un certo punto ha scoperto di essere l’unico erede vivente di suo nonno, ai tempi stimato imprenditore che aveva costruito la propria fortuna durante il boom edilizio e che in tarda età si era trasferito in Svizzera, dove ha potuto contare su uno stile di vita particolarmente agiato.

L’anziano signore aveva lasciato dei soldi in una cassetta di sicurezza di Ubs in quel di Lugano, Svizzera, e di quei soldi in pochi erano a conoscenza, tanto che lo stesso Luigi non ne sapeva nulla.

“Certamente sapevo che mio nonno era benestante – ha dichiarato l’ereditiere -, e potevo anche immaginare che aveva messo da parte un bel gruzzolo. Mi ha lasciato due appartamenti, due conti correnti con somme alquanto importanti e un portafoglio di titoli azionario che ho provveduto a cambiare. Ma quando con il direttore della Ubs di Lugano abbiamo aperto la cassetta di sicurezza, che non sapevo neanche esistesse, ci siamo sorpresi non poco”.

I due si sono ritrovati davanti a tre miliardi di lire. Peccato però che quei soldi non possano essere cambiati in euro, in quanto la Banca d’Italia ha stabilito che la conversione della lira in euro poteva essere fatta entro 10 anni dall’entrata in vigore della moneta unica, ossia fino al 2012. L’uomo ha intenzione di affidarsi ai suoi legali per provare a spuntarla, ma la battaglia si preannuncia con scarse possibilità di vittoria.

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