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Categories: Economia e Finanza

Bonus 80 euro: perché e come rinunciarvi se si è “a rischio”

Ci sono dei casi in cui il lavoratore farebbe bene a rinunciare al famoso bonus 80 euro. Introdotto dalla legge numero 89 del 2014 su volere dell’allora governo Renzi, il bonus degli 80 euro è stata senza ombra di dubbio una delle misure più discusse di sempre.

Si tratta, come dice il nome stesso, di un contributo di circa 80 euro che viene riconosciuto ai lavoratori che guadagnano più di 8.174 euro ma meno di 26.000 euro lordi. Non ne beneficiano quindi né chi gravita nella no tax area, né chi guadagna di più di 26.000 euro. Stare dentro questi parametri è importante anche perché se si è usufruito del bonus senza averne diritto, poi il tutto andrà restituito in un’unica soluzione in sede di dichiarazione dei redditi.

Ed è proprio nei casi limite, cioè laddove si rischia di non rispettare (seppur di poco) i suddetti limiti di reddito, che bisogna prestare attenzione. Chi, per esempio, ritiene di poter superare i 26.000 euro lordi annui, farebbe bene a rinunciare al bonus direttamente e preventivamente, senza riceverlo col rischio poi di doverlo restituire! Perché sì, rinunciare al contributo si può. Per farlo bisogna compilare un apposito modulo di rinuncia e consegnarlo al proprio datore di lavoro, che si occuperà poi della non erogazione.

Riassumiamo quindi chi ha diritto a ricevere il bonus Renzi. La legge, aggiornata alla manovra 2018, prevede che possano beneficiare del bonus degli 80 euro tutti coloro i quali non rientrino nella no tax area ma non dichiarino al tempo stesso più di 26.600 euro lordi all’anno, e la cui imposta lorda (Irpef) non risulti inferiore alle detrazioni ad lavoro dipendente.

Non concorrono alla definizione del reddito complessivo di riferimento né l’abitazione principale e tanto meno le relative pertinenze, così come non vengono considerati i redditi soggetti alle imposte sostitutive e i redditi soggetti a tassazione separata. Concorrono invece al reddito gli introiti dati dagli affitti di immobili assoggettati a cedolare secca.

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Redazione