La quotazione di Ripple è stata nuovamente affossata, e con lei tutte le criptovalute più popolari: dal Bitcoin all’Ethereum fino al Litecoin, c’è stato un crollo generalizzato che ha bruciato i guadagni registrati nei giorni precedenti. Il prezzo del Bitcoin, tanto per aver chiari i termini della questione, è scivolato di nuovo sotto la soglia dei 9.000 dollari.
Ad impattare negativamente sulle criptovalute ci si sono messi diversi fattori, ma nel caso specifico di Ripple ha pesato anche una disputa legale in corso tra Ripple Lab e R3 Holdco.
I fatti son questi: Ripple Lab, società che ha dato vita alla criptovaluta, è stata coinvolta in una disputa legale contro la sua ex società partner R3 Holdco, e il motivo per cui si è arrivati a questo punto sta nel capo di accusa che pesa su quest’ultima. R3 Holdco è infatti stata accusata di aver fornito informazioni non veritiere durante la stipula dell’accordo, mentre Ripple Lab, dal canto suo, deve spiegare perché non ha pagato i 5 miliardi in XRP a favore del partner.
Stando a quanto dicono numerosi analisti, la quotazione di Ripple ha risentito parecchio di questa vicenda, e il suo valore si è ulteriormente indebolito nel momento in cui la Corte d’Appello ha rifiutato di tenere un’udienza in California, che è il luogo in cui Ripple di fatto è nato. L’udienza sarà tenuta a New York, sede di R3 Holdco, per cui c’è una possibilità neppure tanto remota che questo elemento possa influenzare la decisione finale a favore di quest’ultima.
In ogni caso il Ripple dovrebbe riuscire a riprendersi da questa brutta fase in tempi relativamente brevi. Craig Cole di CryptoMap, per esempio, è convinto che la criptovaluta tornerà ad acquisire forza anche grazie a quelli che sono i suoi punti di distinguo: velocità delle transazioni e costi contenuti.