Il mondo delle criptovalute si appresta ad accogliere una new entry. Il fondatore di Uber, infatti, sta per lanciare una nuova moneta digitale ribattezzata con il nome Eco. Questa moneta si distinguerà dalle rivali fondamentalmente per un aspetto, che è poi possibile dedurre dal suo stesso nome: il basso impatto energetico richiesto per la sua produzione.
Come sappiamo, infatti, le criptovalute vengono prodotte attraverso un processo informatico, detto “mining”, che presuppone un ingente dispendio di energia elettrica. Ebbene, Eco riuscirà a distinguersi proprio per la sua capacità di richiedere molta meno energia rispetto a quella che viene comunemente richiesta dalle altre monete digitali. Inoltre Eco avrà il compito di creare un sistema di pagamenti sicuro, veloce, efficiente e assolutamente open source.
Garrett Camp, numero uno di Uber, ha deciso di dare il via a questo progetto dopo aver fatto un viaggio in Africa che gli ha aperto gli occhi sulle difficoltà che vive una parte di mondo, sul ruolo degli enti benefici e sulle potenzialità delle organizzazioni umanitarie (alle quali Camp ha dato il suo sostegno anche sotto un profilo economico).
Da una serie di riflessioni è così nata Eco, una criptovaluta che si appoggerà a nodi verificati dalle università e da autorevoli centri di ricerca. Tale moneta farà della sicurezza e dell’affidabilità i suoi capisaldi, ma al tempo stesso limiterà il concetto di anonimato su cui invece fanno leva le sue rivali.
Per quel che si sa, i fondatori di Eco hanno intenzione di rilasciare 1 trilione di token, la metà dei quali saranno destinati al primo miliardo di utenti che si uniranno al network. Un altro 20% delle unità finirà nelle università, mentre la rimanente fetta se la spartiranno partner strategici e la Eco Foundation (che appunto è la fondazione da cui sta nascendo tutto). Queste basi faranno sì che la distribuzione dei token si completerà orientativamente tra sette anni.