Molti lavoratori che sono in prossimità della pensione si chiedono se convenga davvero avvalersi dell’Anticipo pensionistico e quindi uscire dal lavoro prima del tempo beneficiando dello strumento istituito dal governo.
In realtà non esiste una risposta univoca a questo genere di questioni, ma un metro di riferimento senz’altro utile lo ha fornito Milano Finanza, che ha condotto una sorta di test per vedere quanto viene a costare l’Ape volontario (l’Ape social non viene preso in considerazione in quanto non prevede il pagamento di interessi sul prestito da parte dei lavoratori). Ebbene, calcoli alla mano è risultato che l’Ape può venire a costare parecchio.
Il quotidiano ha effettuato una serie di simulazioni, e dalle stesse è venuto fuori che un futuro pensionato che andrebbe a percepire 2mila euro netti di pensione, qualora dovesse avvalersi dell’Ape volontario finirebbe col ricevere un assegno di 1.560 euro.
Questo perché nei tre anni di pensionamento anticipato si finirebbe per ottenere in prestito circa 60mila euro di pensione; soldi che andranno poi restituiti una volta maturati i requisiti della pensione di vecchiaia e che, con gli interessi bancari e l’assicurazione dentro, toccherebbero quota 87mila euro. In poche parole il costo mensile da sostenere in questa fattispecie sarà di 335 euro.
Si tratta di una situazione piuttosto particolare perché una banca, per un mutuo immobiliare e per questa stessa identica cifra (60mila euro) richiederebbe rate ben più leggere! Infatti molte banche, a fronte di un’ipoteca immobiliare, per un mutuo di 60mila euro e per un piano di ammortamento sempre spalmato su 20 anni, alla fine della fiera incasserebbero non 87 ma circa 70mila euro. Insomma, 17mila euro in meno!
Altro esempio? Su una futura pensione di 1.200 euro netti mensili, il lavoratore che chiede di avvalersi dell’Ape finirebbe per ottenere un assegno mensile di 980 euro, in quanto la differenza di 220 euro servirebbe a ripagare un prestito che in questo caso sarebbe di 38mila euro.