Gli automobilisti sono tra le categorie più vessate d’Italia. A metterlo nuovamente in evidenza è stata l’associazione degli artigiani della Cgia di Mestre, che tramite il proprio Ufficio Studi ha calcolato quanto pesa il prelievo fiscale annuo sugli automobilisti italiani. E quella che ne risulta è una cifra shock: calcoli alla mano vien fuori che il peso del fisco sulle auto è pari a 73 miliardi di euro.
Di questi soldi, l’Erario incassa effettivamente 34.8 miliardi, una cifra comunque incredibile. In fin dei conti non potrebbe essere altrimenti: basti pensare infatti anche al solo rifornimento, dove il prezzo del gasolio è composto per almeno 2/3 da tasse. E che dire dell’Iva che grava sulla manutenzione, sulla riparazione e sull’acquisto di pezzi di ricambio per l’auto, nonché di accessori e pneumatici? Insomma, più si va a fondo e più si scopre come il mondo delle quattro ruote stia diventando sempre più una cassaforte dello Stato.
Da poco più di un anno a questa parte il gettito fiscale legato al comparto auto è aumentato di due punti percentuali, il che significa che l’Erario si è intascato 6.7 miliardi in più rispetto al 2016. Ma vediamo le cifre un po’ più nel dettaglio.
Ebbene, da un’analisi più profonda emerge che l’Iva sull’acquisto degli autoveicoli è valsa poco più di 7 miliardi di euro, mentre il bollo auto ha fatto incassare alle Regioni 6.6 miliardi. L’imposta di trascrizione, invece, che è di competenza delle Province, ha fruttato 1.7 miliardi. E poi ancora: 5.6 miliardi sono derivati dalle imposte sui parcheggi e sulle contravvenzioni, e 3.9 miliardi sono usciti fuori dalle imposte che gravano sui premi Rc auto. Un altro miliardo, infine, è provenuto da lubrificanti, imposte e accise.
Questo purtroppo continuerà a rimanere un settore tartassato, specie perché di auto in Italia ce ne sono parecchie, e ce ne sono anche grazie al fatto che il trasporto pubblico urbano è di qualità scadente (che la cosa non sia forse voluta, a questo punto?).