Dopo il tonfo registrato nelle scorse settimane che era dovuto a tutta una serie di fattori, nelle ultime ore sembra che il Ripple sia tornato a riprendere fiato. La criptovaluta in questione infatti sta provando a riappropriarsi di quel valore che aveva bruciato nel giro di pochi giorni, ma nonostante questo segno di ripresa c’è chi come Brad Garlinghouse, che poi è nientemeno che il CEO di Ripple, invita risparmiatori e investitori a tenersi prudenti.
A suo dire, infatti, molte delle criptovalute che conosciamo potrebbero scomparire in un futuro neanche tanto prossimo, pertanto la ripresa del Ripple va circoscritta al Ripple, senza utilizzarla come pretesto volto a far credere che tutto il settore sia in ripresa. Garlinghouse infatti è convinto che parecchie criptovalute spariranno dalla circolazione perché a differenza di Ripple non hanno un vero e proprio scopo. In sostanza la visione di Garlinghouse è che “il valore di lungo periodo di ciascuna moneta digitale dipenderà dall’utilità dell’asset stesso”.
In effetto se XRP ha ripreso quota è merito soprattutto del fatto che le banche e le istituzioni finanziarie più in generale sono tornate a dargli fiducia, e a confidare in particolar modo sulla sua blockchain. Il motivo per cui Ripple è in ripresa è fondamentalmente la legittimazione pervenuta dal sistema bancario, mentre molte altre criptovalute, che non hanno alcun appoggio istituzionale dietro, non potranno che avere vita breve.
L’endorsement fatto dal sistema bancario nei confronti di Ripple, in fondo, non è cosa di poco conto. Intanto perché, come dicevamo, si tratta pur sempre di una forma di legittimazione; e poi perché una mossa di questo genere prefigura la possibilità che Ripple diventi sempre più un vero e proprio metodo di pagamento. Un metodo di pagamento semplice, sicuro e all’avanguardia, rispondente cioè a tutte quelle caratteristiche che consumatori e risparmiatori vanno cercando.