Quale criptovaluta vale la pena scegliere per fare un investimento di lunga durata? Meglio il Bitcoin, che pur nelle sue attuali difficoltà resta la criptovaluta più diffusa e autorevole al mondo, o meglio l’Ethereum che è comunque una delle realtà di maggior fama, oltre che una moneta più moderna ed efficiente rispetto al BTC? Per darsi una risposta occorre capire un po’ di cose.
Intanto, l’Ethereum non ha mai avuto grandi pretese, o perlomeno non ha mai ambito a raggiungere (e superare) il Bitcoin: se Ethereum gode del successo di cui effettivamente gode, il merito non è tanto dei suoi sviluppatori, ma solo ed esclusivamente degli investitori che per tutta una serie di ragioni hanno deciso di dargli fiducia. Quella fiducia che dopotutto ha portato l’Ethereum a crescere di oltre 4.000 punti percentuali durante il 2017, a fronte di un Bitcoin che nello stesso periodo è riuscito a guadagnare “soltanto” il 600%. I differenti trend di crescita possono dirci qualcosa circa l’opportunità di investire sulla prima o sulla seconda moneta.
Ma quel che va compresa è anche la sostanziale differenza che v’è sul fronte della tecnologia adottata. Ethereum, infatti, opera su una tecnologia ledger che si avvale di un database decentralizzato. La sua criptovaluta, l’Ether, è ottima non solo sul fronte degli investimenti e del risparmio, ma riesce a ritagliarsi un ruolo anche nell’ambito dei famosi smart contracts che sono utilizzabili tanti altri aspetti del vivere quotidiano. In Grecia, per esempio, gli smart contracts Ether vengono usati anche per certificare la validità delle lauree!
Insomma, ci sono diversi elementi che contribuiscono a distinguere l’Ether dal BTC, e anche per questo è ragionevole pensare che forse un giorno Ethereum riuscirà a raggiungere il rivale: perché la sua è una competizione meno diretta di quel che si possa pensare; una competizione che per le ragioni sopracitate tende a coinvolgere persone e soggetti talvolta diversi rispetto a quelli che imbarca la nave del Bitcoin.