Catalogna, nel periodo indipendentista sanità a rischio

Il sistema sanitario in Catalogna sta vivendo un momento complicato a causa degli effetti destabilizzanti creati dalla spinta indipendentista iniziata nel 2012. Un nuovo studio condotto dall’Associazione statale dei servizi sociali mostra che la Catalogna è la regione che ha subito i tagli più profondi alla spesa sociale durante la recessione economica, tra il 2005 e il 2015.

Gli alti e bassi dei tentativi di indipendenza hanno influito sulla qualità dell’assistenza sanitaria: il sistema è stato colpito per la prima volta dai tagli di bilancio varati dall’ex premier Artur Mas nel bel mezzo della crisi economica; in seguito sono falliti i tentavi di attuare i necessari cambiamenti strutturali a causa di ritardi governativi.

La maggior parte dei poteri di gestione della salute della regione sono stati dati in mano al governo catalano. Con questo potere in mano, Barcellona non poteva certamente incolpare Madrid per i tagli al sistema sanitario. I tagli provocarono un profondo malessere sociale e politico in Catalogna, dove le proteste in piazza divennero assidui. Ma il crescente dibattito sull’indipendenza ha oscurato questi problemi.

Mentre il governo centrale stava lavorando per ridurre il deficit a livello nazionale, Mas fece lo stesso in Catalogna con tagli di oltre 1,5 miliardi di euro al bilancio sanitario, sceso nel 2010 da 9,8 miliardi di euro a 8,3 miliardi.

Secondo lo studio, Castilla-La Mancha e la Catalogna sono state le due regioni che hanno risparmiato di più sulla spesa sociale, che comprende salute, istruzione e servizi sociali. In totale c’è stata una riduzione di oltre il 26%. Seguendo le misure di austerità, il dipartimento della salute catalano ha vietato le operazioni chirurgiche nel pomeriggio, ha ridotto gli orari di apertura dei centri di assistenza primaria, ha eliminato medici e infermieri ausiliari per coprire chi era in ferie e ha chiuso interi piani in alcuni ospedali per ridurre i costi del personale.

Sotto l’amministrazione Mas, il sistema sanitario catalano ha perso 2.400 professionisti e oltre 1.100 posti letto. Operai, sindacati e gruppi sociali hanno protestato per le strade contro le lunghe liste d’attesa, i centri di pronto soccorso sovraffollati e gli impiegati sovraccarichi di lavoro.

Fu allora che il partito di estrema sinistra del CUP svelò quello che sarebbe diventato il più grande scandalo di corruzione del sistema sanitario catalano. Il caso Innova riguardava impianti ortopedici difettosi e pagamenti illegali effettuati dalle autorità locali di Reus ai più alti funzionari sanitari del Catalan Health Service e del Catalan Health Institute, che gestisce otto importanti ospedali e l’80% di tutti i servizi sanitari primari nella Regione.

Durante il secondo mandato di Mas, il dibattito pubblico sull’indipendenza ha offuscato il suo controverso piano di revisione del sistema sanitario privatizzando alcuni servizi pubblici e smantellando l’ICS. Ma di fronte all’opposizione sociale e politica, il governo catalano fu costretto a fare marcia indietro su alcune delle sue decisioni. La sinistra repubblicana catalana (ERC) ritirò il suo sostegno su diverse questioni relative alla salute. Nell’estate del 2014, i pazienti e i residenti locali si sono chiusi all’interno degli ospedali per impedirne la chiusura estiva.

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