Venerdì scorso le azioni FCA hanno subito un netto crollo in Borsa in seguito alle indiscrezioni che parlavano (e che parlano tuttora) di una possibile acquisizione dell’azienda da parte di Volkswagen.
Una notizia, questa, che gli italiani non hanno accolto molto favorevolmente visto e considerato che nel caso in cui dovesse andare in porto, di fatto trasformerebbe la cara vecchia Fiat in un marchio tedesco: già negli ultimi tempi, con l’arrivo di Chrysler e lo spostamento delle sedi fiscali e legali in altre città d’Europa, Fiat si è tolta di dosso la sua italianità, ma un’eventuale compera da parte del gruppo tedesco, si dice, ne potrebbe svuotare totalmente quel poco di carattere italiano rimasto.
Secondo quanto riportato da alcune testate giornalistiche, i tedeschi sarebbero molto interessati a FCA tanto da aver già delineato un primo schema di acquisizione nonché definito un possibile sostituto di Sergio Marchionne. Tale sostituto sarebbe Luca De Meo, attualmente numero uno di Seat ed ex amministratore delegato di Fiat. De Meo è una personalità forte e molto esperta nel suo campo, tanto è vero che quando lasciò Fiat fece perdere oltre 4 punti pecentuali alle azioni societarie e, di contro, fece guadagnare il 12% a Seat che lo accolse a braccia aperte.
Ma queste sono per l’appunto indiscrezioni di stampa, in quanto di una fusione FCA-Volkswagen non se ne è praticamente parlato al di fuori dei giornali.
Anche perché per quanto la storia del marchio italiano sia stata tribolata, di certo non si può non ammettere come ora, sotto la guida di Marchionne, il gruppo non sia praticamente rinato dalle sue stesse ceneri: i rapporti che si susseguono da qualche anno a questa parte non fanno che confermare la strada di crescita intrapresa da FCA, pertanto un’acquisizione non avrebbe granché senso (o perlomeno non lo avrebbe da parte di FCA, che stanti così i fatti può sopravvivere benissimo da sola).