Catalogna, crollo dell’economia: la disoccupazione va alle stelle

Fino a poco tempo fa erano delle stime ma adesso sono diventati numeri. Cosa dicono? Che la Catalogna perde colpi. Basta un solo dato: la comunità di Barcellona nel mese di ottobre si è ritrovata la percentuale più alta di disoccupati, circa 14.698 in più prendendo come punto di riferimento il 2008.

Proprio in quell’anno terribile i dati furono nello stesso modo negativi a causa della disastrosa caduta di Lehman Brothers. I disoccupati ammontavano a 24.000 unità. Negarlo sarebbe un delitto: la situazione politica in Catalogna non poteva far altro che generare questa impasse economica.

Il ministro del lavoro catalona Fatima Bañez ha chiesto responsabilità e collaborazione a tutte le istituzioni. “Serve stabilità politica e giuridica per le imprese, perchè il nostro principale obbiettivo è che a questi 400 mila catalani arrivino le opportunità di lavoro che meritano e che gli arrivino rapidamente” sono state le sue parole.

Risolvere la situazione con le parole è sempre facile ma poi bisogna fare i conti coi fatti. Questo è un grande disastro e continuerà ad essere tale se il pugno di ferro di Madrid e la testardaggine dei ribelli catalani non troveranno un punto d’incontro.

Se torniamo al passato prossimo, quando ad ottobre c’è stato il referendum che ha portato alla dichiarazione di indipendenza della regione, l’Fmi aveva avvisato che questo voto avrebbe causato dati incalcolabili. Infatti il banco di Spagna ha tutt’oggi confutato questo timore: la crisi può costare al paese fino a 27 miliardi di euro entro il 2019, con una riduzione fino al 60% della crescita.

Le aziende sono in fuga di aziende ed anche gli istituti di credito. Una vera e propria diaspora che ha lasciato la Regione senza neppure una banca. Ora il tempo è fondamentale per non colare a picco. Sicuramente i prossimi giorni saranno chiarificatori per capire le sorti della Catalogna.

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