Se Vivendi abbia violato o meno le regole sulla trasparenza in merito al controllo assunto in Tim, bisognerà aspettare ancora un altro po’. Almeno fino a domani.
Nelle prossime ore il premier Paolo Gentiloni incontrerà il presidente francese Emmanuel Macron per discutere fondamentalmente del nodo Fincantieri-Stx, anche se rimane davvero difficile immaginare che l’affare Telecom-Vivendi non verrà minimamente trattato. Specie alla luce dei recenti sviluppi che ci sono stati. L’orientamento del governo italiano sarebbe quello di avvalersi dei poteri speciali, anche se tutto dipende dalle mosse che deciderà di fare Vivendi.
Lo stesso Gentiloni, parlando della questione al quotidiano francese Le Figaro, ha spiegato che la vicenda che vede coinvolte Telecom Italia e Vivendi “è una partita tra gruppi privati”. “Ciascun Paese – ha detto Gentiloni – ha le sue leggi, e i privati non possono far altro che rispettarle. Intanto stiamo cercando di capire se Vivendi avrebbe dovuto informare preventivamente il governo italiano della presa di controllo di Tim, e bisogna anche valutare se questo controllo sia conforme o meno alla legge italiana sul golden power“.
Questioni che saranno discusse da un comitato tecnico, le cui conclusioni “verranno rese note a breve”. Insomma, i nodi verranno sciolti in tempi ormai piuttosto ristretti.
Vivendi, il 15 settembre scorso, ha inviato una notifica al governo italiano attraverso la quale lo si rendeva a conoscenza della presa di controllo di Telecom. Il gruppo transalpino però dice di aver inviato la comunicazione per puro spirito di collaborazione con Palazzo Chigi, in quanto di dovuto non c’era nulla: Vivendi è convinta di avere un’influenza dominante su Tim, ma non di controllo, e quindi di essere esente dalla normativa che prevede appunto l’invio di una comunicazione al governo di turno qualora la scalata di una società x in una società y dovesse raggiungere “certi livelli”.