Non tutti ancora sanno che la disciplina dei prelievi dal conto corrente è profondamente cambiata in seguito all’approvazione, su volontà del governo, del decreto legge n.193 del 22 ottobre 2016. La disciplina vigente fa dei distinguo tra lavoratori dipendenti, imprenditori e liberi professionisti, per cui è bene regolarsi di conseguenza.
Il provvedimento fissa infatti una soglia di mille euro al giorno e di cinquemila euro al mese per i prelievi dal conto corrente: superato il suddetto limite, che vale solo ed esclusivamente per gli imprenditori, le somme depositate presso la banca di fiducia attireranno l’attenzione del Fisco che può considerare tali importi come “ricavati non dichiarati”.
Sul fronte dei prelievi bisogna fare però alcune distinzioni per quanto riguarda le categorie di lavoratori. Il tetto massimo previsto per gli imprenditori, ad esempio, non vale per i lavoratori dipendenti, che non sono soggetti a limitazioni o a possibilità di accertamenti da parte del Fisco.
Lo stesso dicasi per i liberi professionisti, dopo il pronunciamento della Corte Costituzionale che ha bocciato l’estensione a questa categoria di lavoratori dei limiti fissati un tempo agli imprenditori, secondo cui i prelievi, essendo equiparabili ai ricavi, facevano scattare la macchina dei controlli dell’Agenzia delle Entrate.