I mutui subprime sono dei finanziamenti che vengono erogati a una particolare fascia di clientela, cioè a quei clienti che sono ad alto rischio di insolvenza. Questa particolare forma di prestito la si trova soprattutto negli Stati Uniti, tanto è vero che tutti ricorderanno la famosa crisi dei mutui subprime scoppiata nel 2008 proprio nella terra a stelle e strisce!
In pratica, nel sistema bancario americano i clienti vengono classificati come prime o subprime in relazione alla loro capacità di far fronte al rimborso di un prestito. I clienti prime sono quelli più “sicuri” dal punto di vista della solvenza, mentre i clienti che hanno avuto dei casi pregressi di insolvenza o bancarotta o che stanno attraversando tuttora un momento finanziario difficile vengono appunto classificati come subprime.
I mutui subprime, di conseguenza, sono quei mutui che vengono proposti (ed eventualmente concessi) ai clienti meno sicuri e affidabili. Dato il loro elevato profilo di rischio, questi prodotti finanziari vengono naturalmente concessi a fronte di tassi di interesse molto più alti rispetto a quelli che sono normalmente previsti per i clienti prime.
Ma come fanno le banche a tutelarsi da questo meccanismo molto rischioso? A garanzia del credito, le banche che erogano mutui subprime iscrivono un’ipoteca sull’immobile che permetterà loro di appropriarsi del bene nel caso in cui il debitore non dovesse pagare più il suo finanziamento.