Tra gli interventi legislativi presenti nell’agenda del nuovo esecutivo un posto di rilievo lo occupa la rivalutazione delle rendite catastali e immobiliari, altro tassello importante, insieme alla reintroduzione dell’ICI prima casa, per far bilancio in anni di forte crisi debitoria dello stato.
Ma come avverrà l’aggiornamento delle rendite e l’adeguamento al valore di mercato? La novità principale sarà rappresentata dalla scomparsa dei vani che verranno sostituiti dai più moderni metri quadri, un concetto oramai molto diffuso, se non centrale, nella compravendita degli immobili. Verrà inoltre attribuito un peso maggiore in base alla posizione dell’immobile rispetto alla sua età.
Ma a farne maggiormente le spese non saranno tanto gli attuali proprietari, ma i futuri compratori e questo perché, per gli attuali proprietari, l’adeguamento dei valori base sarà abbinato ad una contestuale riduzione delle aliquote, mentre lieviterà inevitabilmente l’imposta di registro che sarà ricalcolata su rendite catastali significativamente maggiorate. In sostanza rappresenterà una voce di costo in più per chi si appresta ad acquistare casa.
Ma non è tutto, perché sarà il valore stesso dell’immobile a cambiare. Un esempio? Ad Ancona le unità abitative presenti nel capoluogo sono in tutto 50.037, di cui circa 28.018 sono abitazioni civili (tipologia A2). Mediamente vengono quotate 2.100 euro al metro quadro, con un valore medio di 117.047€ prima della riforma Monti. Con l’applicazione della riforma il loro valore passerà a 269.465€, con una aumento del 130,22%.
Ciò significherà non solo costi di transazione più cari (a causa dell’imposta di registro), ma anche case più care per chi vuole acquistarle, mentre per i proprietari, più che altro, potrà rappresentare un’ulteriore opportunità. Ci si interroga, pertanto, quale sarà il peso della riforma sulla compravendita di case, considerando che nei primi nove mesi del 2011 le erogazioni dei mutui per l’acquisto di immobili hanno già conosciuto una contrazione del -5,7% e, a causa degli spread, ci si appresta nel 2012 a valori ancora più alti.