A partire dal 2022 in molti potranno beneficiare dell’assegno unico famigliare. In tale ambito, però, dovranno prestare attenzione allo Spid, onde evitare spiacevoli sorprese. Ecco cosa c’è da sapere.
Sono tante, purtroppo, le persone che a causa dell’impatto negativo del Covid si ritrovano a dover fare i conti con una difficile gestione del bilancio famigliare. Molti imprenditori hanno dovuto abbassare le serrande delle proprie attività, costringendo in tanti a dover fare i conti con delle minori entrate. Proprio in tale ambito, pertanto, non stupisce che in molti siano in attesa dell’assegno unico famigliare, che farà il suo esordio a partire dal 2022.
Una vera e propria novità che, in quanto tale, porta con sé anche un bel po’ di dubbi. In particolare sono in molti a chiedersi come e quando bisogna fare domanda per poter usufruire di questo trattamento economico. Se tutto questo non bastasse, proprio in tal senso si invita a prestare particolare attenzione allo Spid, onde evitare spiacevoli sorprese. Ma per quale motivo? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.
A partire dal 1° luglio 2021 fino al prossimo 31 dicembre 2021 molti possono beneficiare dell’assegno temporaneo per i figli minori. Si tratta in pratica di una misura ponte a favore delle famiglie con figli minori di 18 anni, che non hanno diritto agli assegni per il nucleo familiare.
Tra questi, ad esempio, si annoverano disoccupati e lavoratori autonomi. Tutti gli altri, invece, devono aspettare il 2022, quando farà ufficialmente il suo ingresso il tanto atteso assegno unico universale per figli.
Quest’ultimo, ricordiamo, sarà destinato alle famiglie con figli aventi un’età compresa tra i sette mesi della gestazione fino ai 21 anni di età, se a carico dei genitori. Numerosi ancora i dubbi in merito a tale tipo di prestazione, come ad esempio le modalità e tempistiche per richiedere l’assegno unico per i figli.
Ebbene, proprio in tale ambito interesserà sapere che in base alle ultime informazioni disponibili sarà possibile presentare apposita richiesta a partire da gennaio 2022. Per quanto riguarda i pagamenti, invece, invece dovrebbero partire da marzo.
In questo modo si consentirà alle famiglie di avere a disposizione il tempo necessario per poter aggiornare l’Isee. Quest’ultimo, infatti, scade il 31 dicembre 2021 e si rivela essere importantissimo, soprattutto quando particolarmente basso, per poter beneficiare di un assegno più ricco.
Oltre all’Isee bisogna prestare particolare attenzione alle modalità da seguire per poter richiedere tale prestazione economica. In particolare, come fatto sapere dal presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, in audizione alla commissione Affari sociali della Camera, nell’ambito dell’esame dello schema di decreto legislativo che istituisce l’assegno unico per i figli, entrambi i genitori dovranno avere lo Spid.
A tal proposito, infatti, come riporta Il Sole 24 ore, Tridico ha spiegato: “Il genitore che si collegherà farà la propria domanda e riceverà il 50%. Entrambi poi devono avere lo Spid: l’altro genitore riceverà un sms e, nel momento in cui completerà la domanda, potrà inserire i sui dati per ricevere l’altro 50% oppure chiedere di versare il 100% interamente al genitore richiedente“.
Una procedura che potrebbe pertanto rivelarsi un po’ farraginosa, soprattutto per quelle famiglie meno propense all’utilizzo degli strumenti informatici o in cui solo uno dei genitori ha lo Spid. È anche vero che quest’ultimo è ormai necessario per poter accedere ai vari servizi web della pubblica amministrazione. Per questo motivo si ipotizza, e spera, che la richiesta in sé dello Spid non comporti particolari disagi.
Proprio in tale ambito, inoltre, sorge spontanea una domanda: cosa succede se il secondo genitore non completa la richiesta? Ebbene, in quest’ultimo caso il primo genitore richiedente si vedrà pagare solo il 50% dell’assegno unico per i figli. L’altra metà, invece, non viene erogata. È facile quindi intuire come sia importante che entrambi i genitori sottoscrivano la richiesta, in modo tale da vedersi erogare l’assegno unico per i figli al 100%. Una chiara dimostrazione di come sia importante prestare attenzione allo Spid, onde evitare di incorrere in spiacevoli sorprese.
Ebbene, sempre in base a quanto riportato da Il Sole 24 ore, l’assegno unico sarà destinato a favore di 11 milioni di figli. Ma non solo, si stima che nel 2022 verranno elaborati ben 8,5 milioni di Isee, rispetto agli attuali 7,5 milioni.
A tal proposito Tridico ha commentato: “Probabilmente molti cittadini non lo faranno. O perché hanno redditi tali da superare la soglia oltre cui spetta la quota minima. O perché legittimamente reputano di non dover dare all’Istituto i propri dati sulle ricchezze“.
Proprio sull’Isee, inoltre, è intervenuta la commissione Affari sociali che nel parere inviato al Governo sul decreto ha auspicato che eventuali risorse aggiuntive vengano in futuro utilizzate al fine di ridurre il peso dell’indicatore patrimoniale dell’Isee. Proprio quest’ultimo, d’altronde, riveste un ruolo importante nella determinazione stessa dell’assegno.
Basti pensare che a parità di reddito a determinare l’importo dell’assegno unico per figli sarà proprio il valore Isee. Ne consegue, pertanto, che l’assegno unico potrà risultare differente da un lavoratore all’altro, anche se svolgono l’attività lavorativa presso la stessa azienda e hanno la stessa mansione.
Non resta quindi che attendere l’arrivo del nuovo anno per vedere se verranno apportante nuove modifiche a tale misura e soprattutto quanti soldi riceveranno effettivamente le famiglie grazie all’assegno unico per i figli.