Da un’esperienza negativa ha sviluppato la criptovaluta Ethereum. Oggi, quel nome vale una capitalizzazione di mercato da quasi 400 miliardi di dollari.
Si chiama Vitalik Buterin, era uno scrittore e ha scelto di investire nelle criptovalute quando ancora se ne parlava come qualcosa di futuristico. Il suo blockchain, oggi, è una della più importanti nel campo delle Altcoin. Il nome è Ethereum e per chi è del campo sicuramente dirà molto. Dal 2015 a oggi, il progetto crypto è praticamente decollato. Anzi, a oggi non è nemmeno chiaro se e quanto potrà ancora portare nelle tasche di chi ha deciso di investirci i propri soldi. Mercato volatile, rischi pari alle opportunità, tutto giusto. Certo è che, come accaduto in questo caso, se l’investimento va a buon fine rischia di portare davvero a toccare livelli altissimi.
Ethereum (ETH) è un caso limite. La criptovaluta permette infatti di decentralizzare prodotti e servizi, di fatto aprendo le porte al progetto di decentralizzazione, appunto, sostenuto dai più grandi nomi nell’ambito della valuta digitale. Bitcoin, in questo senso, punta alle transazioni di denaro. Ethereum, invece, mette in condizione di agire in questo modo ma nell’ambito di beni e servizi. E il tempo, per ora, ha dato ragione a Buterin: ETH ha infatti messo a referto una capitalizzazione di mercato pari a 375 miliardi di dollari. L’unica che riesce a starle davanti (sempre per ora) è proprio Bitcoin.
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Da giovane scrittore a miliardario: i frutti del progetto Ethereum, criptovaluta del futuro
Il lavoro per la realizzazione è durato circa un anno, con il supporto di un apposito team di sviluppo. Nel 2015, delle criptovalute si parlava davvero come di uno strumento futuristico più che futuribile. Solo 6 anni dopo, complice anche la pandemia e qualche endorsement particolarmente azzeccato (vedi Elon Musk), le crypto viaggiano a ritmi incredibili, tanto che qualche Paese ha anche iniziato a testarle come valuta di Stato. Certo, trattandosi di strumenti incorporei e particolarmente soggetti alle tendenze di mercato, oltre che agli umori dei listini, il rischio di perdere tutto è inversamente proporzionale a quello di fare il colpo. Certo è che l’incremento del digitale in tempo di pandemia ha reso necessario porre un’attenzione specifica sulle criptovalute, come su tutto il resto degli strumenti dell’online.
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Regolare il mercato sarà quasi certamente il prossimo passo. Ethereum, da questo punto di vista, punta a facilitare la vita a molti. La blochain può essere impiegata proprio nell’ambito delle transazioni, per ridurre il consumo energetico e, soprattutto, per limitare al massimo la possibilità di errore. Con Proof of concept, infatti, i progetti imprenditoriali (tipo le startup) non possono avere l’ok se prima non dimostrano in qualche modo di essere più che fattibili. Qualora le risorse non fossero sufficienti, si cercherà di attirare investitori. I servizi più interessanti riguardano la finanza decentralizzata, trading, sistemi antiriciclaggio ma anche la gestione del patrimonio o le raccolte fondi. Il trucco è quello dell’automatizzazione dei processi. Di questi tempi non di poco conto.